domenica 29 dicembre 2013

Tanti affetti - Anna Caterina Antonacci e Donald Sulzen a Pieve di Cento

Il 28/12/2013 Pieve di Cento ha vissuto un grande evento: la riapertura del Teatro Comunale Alice Zeppilli, dopo i lavori di ristrutturazione necessari a causa del sisma del 2012.

Fonte: Provincia di Bologna, foto di Paolo Barone
Devo dire che la riapertura non poteva essere migliore: è stata infatti affidata all'arte di Anna Caterina Antonacci e Donald Sulzen, in una serata di gala dal titolo eloquente: "Tanti affetti"; ed è proprio stata un'atmosfera carica di affetti che ha accompagnato la musica e gli interventi di coloro che han reso possibile la riapertura di questo piccolo gioiello con il proprio lavoro ed impegno.

Vediamo ora il programma musicale della serata:

Reynaldo Hahn
Thindaris, Phyllis (Leconte de Lisle) da "Études Latines"

Claude Debussy
Mandoline, Il pleure dans mon coeur, Green (Verlaine) da "Ariettes oubliées"

Gabriel Fauré
Au bord de l'eau (Sully-Prudhomme), Après un rêve (Bussine), Tristesse (Gautier)

Reynaldo Hahn
"Venezia"
Sopra l'acqua indormenzada (Pagello), La barcheta (Buratti), L'avertimento (Buratti), La Biondina in gondoleta (Lamberti), Che pecà! (dall'Ongaro)

Francesco Paolo Tosti
"Quattro Canzoni d'Amaranta" (D'Annunzio)
Lasciami! Lascia ch'io respiri, L'alba separa dalla luce l'ombra, In van preghi, Che dici, o parola del saggio?   

Pietro Mascagni
Serenata (Stecchetti), La tua stella (Fiorentino)

Francesco Cilea
Non ti voglio amar (Pessina)

Georges Bizet
Chanson Bohème da "Carmen"   

Bis
Gerónimo Giménez
La Tarántula é un bicho mú malo

Francesco Paolo Tosti
Marechiare

Anna Caterina Antonacci ha incantato veramente il pubblico con una pronuncia perfetta ed un canto di altissimo livello; ogni brano è stato un gioiello a sé, con la propria identità e i propri stati d'animo. Canto sempre sul fiato (questo è il VERO Canto!) capace di mille sfumature espressive, ossia un canto che oggi molto raramente abbiamo la fortuna di poter ascoltare.
 
Naturalmente c'è stata anche una grande interpretazione, e la recitazione (specialmente in Venezia di Hahn e La Tarántula di Giménez) ha davvero catturato il pubblico, che partecipava al significato del testo così chiaramente espresso; voglio però insistere sul Canto di questa grande Artista, perché è da lì che nasce tutta l'enorme espressività di cui ha dato prova: il Canto vero che oggi è troppo spesso dimenticato, il Canto che viene dall'uso del diaframma e non dallo spingere il suono, il Canto che quindi può andare dal sussurro al pianissimo, dal mezzoforte al fortissimo, sempre sonoro e che raggiunge l'ascoltatore anche quando è un fil di voce; il Canto basato sulla pronuncia perfetta che rende possibile al pubblico la comprensione di questi stupendi testi poetici. 
Così deve essere il Canto: bellezza ed espressività, musica e interpretazione, suono e parola, in un insieme inscindibile.

Donald Sulzen ha fatto uscire dal pianoforte sonorità sempre in sintonia con l'interpretazione della cantante, ne ha seguito i respiri e le sfumature, ha reso l'accompagnamento parte viva ed interpretata, e così è se a suonare è un grande accompagnatore (e non è un termine riduttivo, perché non tutti i pianisti sono in grado di accompagnare veramente il cantante e di rendere il pianoforte un'altra voce con la quale il cantante duetta in un'unione armoniosa).

Anche se tutto il concerto mi ha entusiasmato, vorrei segnalare i pezzi che più mi hanno fatto emozionare, ovvero le Quattro Canzoni di Amaranta, sempre stupende nell'intensa interpretazione dell'Antonacci ("l'amante che ha nome Domani m'attende nell'ombra infinita" fa sempre venire i brividi!), Après un rêve e le deliziose Serenata di Mascagni e Non ti voglio amar di Cilea.

La serata è stata organizzata e condotta simpaticamente da Angelo Zannarini, che con i suoi interventi, oltre a parlare della ricostruzione e di chi l'ha resa possibile, ha saputo introdurre il pubblico nel mondo bellissimo delle Melodie da salotto scritte tra '800 e '900, mondo che le piccole dimensioni del Teatro Zeppilli e l'atmosfera di confidenza che riempiva la sala e il palco hanno aiutato a ricreare in una serata unica e magica.

Per chi fosse interessato qui si possono trovare altri eventi legati alla riapertura del Teatro Comunale Alice Zeppilli:
http://www.comune.pievedicento.bo.it/servizi-on-line/events/2013-ottobre-novembre-dicembre/tanti-affetti

Anna Caterina Antonacci


















Donald Sulzen

domenica 1 dicembre 2013

Bologna - le poesie di Cimmino rivivono con la musica di Walter Proni

Sabato 30 novembre il Circolo Ufficiali dell'Esercito di Bologna ha ospitato una serata davvero molto piacevole: Walter Proni presentava sue composizioni su testi del poeta Francesco Cimmino.
La composizione di queste melodie si inserisce in un progetto che vorrebbe ridare la giusta attenzione a questo poeta (e non solo poeta!) purtroppo oggi semi dimenticato.


 Il concerto, che vedeva lo stesso Proni al pianoforte accompagnare il soprano Claudia Garavini, è stato un succedersi di emozioni legate all'amore, grazie alla sintonia della musica con i bei testi; è stata data grande attenzione alle poesie, sempre lette prima dell'esecuzione di ogni brano.

Queste tredici melodie hanno riportato il pubblico a quel bel momento culturale che visse a cavallo tra '800 e '900, quando la musica e la poesia italiana si univano per affascinare e raccontare di emozioni senza tempo, di amore e di sofferenza, di fede e di lontananza, che ancora oggi sentiamo attuali ascoltando, per esempio, una delle tante stupende melodie di Francesco Paolo Tosti.

L'attualità dei testi poetici di Cimmino è data dalla loro verità, dalla spontaneità con cui parlano dei sentimenti; viene da dire anzi che siano i sentimenti stessi a parlare, e che Cimmino, grazie al suo animo sensibile che ha fatto da tramite, abbia trascritto le loro parole.
La musica di Walter Proni è in piena sintonia con i testi per lo stesso motivo: essa scaturisce naturale, è la versione musicale delle inflessioni che la voce avrebbe parlando di quei sentimenti.

L'unione di questi due elementi, musica e parola, risulta quindi in questo caso dar vita ad un flusso di emozioni di grande bellezza, bellezza oggettiva e pura; la bellezza dell'amore che è così forte da non lasciare che il dolore del distacco guasti l'ebbrezza del sentimento, ma anche la bellezza dell'amore finito, senza più speranze. Sì, perché anche nella sofferenza c'è bellezza: può essere il momento in cui, dopo l'ebbrezza della gioia e dell'amore, ci si risveglia e si ritrova se stessi, seppure nel dolore; e solo ritrovando se stessi si può ripartire verso nuovi orizzonti, rinnovati e pronti ad essere di nuovo felici.

La serata è trascorsa benissimo, ogni pezzo era nuovo e sapeva catturare l'ascoltatore. È stata molto positiva la risposta del pubblico.

Queste melodie, per chi fosse interessato, possono essere ascoltate nel CD Oh dolce cosa amarti! , con gli stessi interpreti del concerto e con un libretto che riporta tutti i testi e uno scritto su Cimmino.

Ecco il link al sito del duo Garavini - Proni: http://www.duogaraviniproni.it/