venerdì 25 ottobre 2013

Lo splendore di Verdi

In questi giorni mi sono chiesto varie volte in che modo avrei potuto ricordare Giuseppe Verdi in occasione dei suoi 200 anni.

Non sapevo proprio come fare! Non volevo inoltrarmi in discorsi lunghi sul suo valore, e non riuscivo nemmeno a ritrovare e descrivere tutte le emozioni  che Verdi mi ha dato ai miei primi ascolti operistici.

Girando per il web ho ritrovato un sito che già conoscevo, Liber Liber, che offre gratuitamente moltissimi libri ma anche molta musica di gran valore; ho ritrovato allora alcune registrazioni effettuate dalla RAI nel cinquantenario della morte di Verdi e, stupito dalla loro bellezza, ho deciso che le avrei utilizzate per questo mio piccolo post.

La maggior parte dei cantanti presenti in queste registrazioni sono stupendi quanto dimenticati: un peccato enorme! Queste registrazioni dovrebbero essere ascolti obbligatori nei Conservatori e nelle Scuole di Musica per gli studenti di canto, ma soprattutto per gli insegnanti.
In queste registrazioni si sente la vera scuola di canto, il canto del testo ben pronunciato, il canto mai volgare e sempre ben impostato; insomma, la cosa più lontana dai suoni ingrossati o ingolati, dagli urli, dai versi, dalle smorfie che da sessant'anni a questa parte sono andati via via sempre più diffondendosi, con l'ausilio di cantanti mediocri o pessimi lanciati a livello di star, e anche con quello di insegnanti di canto che non hanno la minima idea di cosa stiano insegnando.

Ascoltiamo allora insieme questi esempi di canto davvero bello, non tutti allo stesso livello ma sempre importanti e piacevoli, che ci possono davvero far apprezzare del tutto la bellezza della musica del nostro grande Verdi!


Vorrei cominciare dalla grande Caterina Mancini, protagonista di varie di queste registrazioni; ascoltiamo la sua Abigaille del Nabucco, attorniata da altri due bravi cantanti: Mario Binci (Ismaele) e Gabriella Gatti (Fenena) e diretta da Fernando Previtali.


Una voce potente ma usata con maestria senza mai scadere nell'urlo, capace di sfumature. Sentiamo anche l'aria del II Atto:


Io la trovo fantastica, una delle migliori Abigaille della storia.
 La Mancini è anche protagonista della registrazione di Aida diretta da Vittorio Gui; sentiamola duettare con il baritono Rolando Panerai, il quale rende giustizia alla regalità del personaggio di Amonasro, troppo spesso gridato da baritoni più ricordati di lui:


Nella stessa registrazione possiamo sentir duettare l'Amneris di Giulietta Simionato e il Radamès di Mario Filippeschi; la prima grande interprete oltre che gran cantante, il secondo forse carente nell'interpretazione ma con una voce molto ben impostata e squillante:




 Sentiamo ora un altro tenore dimenticato che io trovo niente male: non eccellente ma un onesto cantante, Gino Penno nell'Ernani diretto da Fernando Previtali:


Sempre dalla stessa opera ecco il grandissimo Giuseppe Taddei in duetto con la Mancini:


 E dato che siamo ritornati alla nostra Caterina Mancini ascoltiamo il suo Allor che i forti corrono dall'Attila, con il grande basso Italo Tajo, direttore Carlo Maria Giulini.


Ecco un altro soprano, Maria Vitale, in Ciel, ch'io respiri! dall'Aroldo, direttore Arturo Basile.

Ascoltiamo ora la possente voce di Giangiacomo Guelfi ne I due Foscari, diretto da Carlo Maria Giulini.

Cambiamo genere e andiamo all'opera buffa con una delle opere meno conosciute di Verdi: Un giorno di regno, qui diretta da Alfredo Simonetto.
Cominciamo con l'aria della Marchesa del Poggio cantata dalla grande Lina Pagliughi:


Ascoltiamo ora il finale del I Atto, con Lina Pagliughi, Sesto Bruscantini (Barone di Kelbar), Renato Capecchi (Cavalier di Belfiore), Laura Cozzi (Giulietta di Kelbar), Juan Oncina (Edoardo di Sanval) e Cristiano Dalamangas (Tesoriere La Rocca).



Ecco l'aria del tenore cantata dal fantastico Juan Oncina


Ora un duetto con Sesto Bruscantini e Cristiano Dalamangas:

Ritorniamo al repertorio più frequentato con Il trovatore, diretto da Fernando Previtali.
Qui il quartetto di protagonisti è a dir poco favoloso: Giacomo Lauri-Volpi (Manrico), Caterina Mancini (Leonora), Carlo Tagliabue (Conte di Luna), Miriam Pirazzini (Azucena).

Cominciamo con il duetto tra Leonora e il Conte di Luna, che vede confrontarsi due colossi del Canto italiano:


E continuamo col terzetto tra Manrico, Leonora e Azucena:

Voglio concludere questo omaggio allo splendore di Verdi con due pagine dal Simon Boccanegra, dirette da Francesco Molinari-Pradelli; la prima è A te l'estremo addio, cantata dal basso Mario Petri:

La seconda, con la quale saluto e ringrazio i miei lettori, è la scena di Amelia e Gabriele all'inizio del I Atto, cantata dal grandissimo Carlo Bergonzi, allora da poco passato alla corda tenorile da quella baritonale ma già fantastico, e da Antonietta Stella:



Per altri ascolti: