venerdì 3 febbraio 2012

Don Pasquale - Teatro Comunale di Ferrara

Voglio aprire questo blog con la recensione dell'ultimo spettacolo che ho visto: Don Pasquale al Teatro Comunale di Ferrara, che è andato in scena il 20 e 22 Gennaio.
Ho visto la prova generale aperta che si è tenuta il 18 Gennaio, e devo dire che ne è valsa davvero la pena. Iniziamo con la locandina:

Don Pasquale

Dramma buffo in tre atti
libretto di 
Giovanni Ruffini e Gaetano Donizetti
musica di 
Gaetano Donizetti
Interpreti principali

Norina
 Laura Giordano
Don Pasquale
 Andrea Concetti
Ernesto
 Daniele Zanfardino
Dottor Malatesta
 Roberto De Candia
Un notaro
Gian Luca Tumino
 
Orchestra di Padova e del Veneto
direttore 
Sergio Alapont
Voxsonus Choir
maestro del coro
 Alessandro Toffolo
 
regia Italo Nunziata
scene e costumi 
Pasquale Grossi
disegno luci 
Patrick Latronica
 
coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatri e Umanesimo Latino S.p.A.
allestimento
Fondazione Teatro La Fenice di Venezia

Devo confessare che conoscevo i cantanti e il direttore solo di nome, e quindi non avevo la minima idea di cosa aspettarmi; la platea inoltre era riempita in buona parte da classi scolastiche e temevo potessero dar vita ad un brusio di chiacchiere continuo.
Ho dovuto presto ricredermi: i ragazzi sono stati educatissimi, e sembravano sempre coinvolti dal magnifico spettacolo, che non ha mai avuto un momento fiacco o meno brillante del resto della rappresentazione.
Non sembrava una prova: lo spettacolo non è mai stato interrotto per errori, i cantanti hanno cantato in voce e ci sono stati applausi a scena aperta e alla fine degli atti.
Durante la Sinfonia sul palco c'è stata una recitazione continua che però non distoglieva l'attenzione dalla musica, anzi, era in armonia con essa. L'azione era ambientata negli anni '30 del '900, nella fabbrica di "Manifatture Da Corneto" (naturalmente di proprietà del protagonista Don Pasquale da Corneto), la cui insegna sarebbe di lì a poco diventata "Manifatture da Corneto e Figli", dopo l'annuncio del Dottor Malatesta di aver trovato una moglie per il proprietario. Da quel momento in poi sul palco si è potuta ammirare una scenografia dai colori vivi e molto piacevoli, e una sapiente regia che ha dato il giusto valore a questo capolavoro di Donizetti: non si sono visti fronzoli inutili o gag vecchie e di cattivo gusto, ma un movimento sempre vivo e frizzante, ma mai caotico, e sempre in armonia con la musica e il libretto. Dal punto di vista scenico è stato uno degli spettacoli più belli che ho potuto vedere in teatro.
Ma ora passiamo alla parte musicale, che è stata altrettanto piacevole e stupefacente.
Parlo subito dell'unica cosa della parte vocale che all'inizio non mi piaceva: l'Ernesto di Daniele Zanfardino nei primi due atti non mi convinceva e suonava un po' stretto e stridulo, ma non imputerei questa mancanza ad un problema di tecnica, in quanto si è ampiamente rifatto nel terzo atto, a cominciare dalla sua bellissima interpretazione di Com'è gentil; dobbiamo sempre tener conto che era una prova e che magari nelle recite ha saputo essere fin dall'inizio piacevolissimo e convincente come nell'ultimo atto.
In generale tutti i cantanti di questo cast si sono dimostrati dei grandi attori, abili, simpatici e spigliati.
La Norina di Laura Giordano, oltre ad avvalersi di una voce molto bella e di una buonissima tecnica, può contare su una grande capacità di espressione che unita alle sue doti di attrice dà al personaggio il giusto brio e il giusto spessore, facendolo spiccare sul palco: è la dimostrazione che con lo studio si può unire la perfetta esecuzione vocale con una coinvolgente recitazione e che assolutmente l'una non esclude l'altra (sempre che si stia parlando di veri artisti, e la Giordano dimostra di esserlo).
Roberto De Candia è un grande Dottor Malatesta, sia nelle parti solistiche che nei duetti e nelle scene d'insieme; anche lui ha sfoggiato maestria nella recitazione usando benissimo la sua grande voce.
Il Don Pasquale di Andrea Concetti non ha cercato di copiare dagli altri grandi interpreti del ruolo, ma anzi ha saputo con originalità porsi con merito fra di loro: sempre convincente, qualsiasi intonazione dovesse dare al personaggio, e mai caduto in effettacci che possono andare contro il canto o contro un'interpretazione realistica. 
Molto piacevole anche il Notaro di Gian Luca Tumino.
L'Orchestra di Padova e del Veneto ha suonato molto bene, anche se a volte un po' troppo forte per il piccolo Teatro di Ferrara, rischiando in alcuni passaggi di coprire le voci; voci che Sergio Alapont ha saputo seguire benissimo (e con questo non voglio dire che la sua direzione sia stata impersonale o mero accompagnamento; al contrario ha saputo unire un'esecuzione orchestrale viva e brillante con il rispetto per i cantanti, qualità che sta andando sempre più perdendosi). Molto bene anche il Voxsonus Choir, molto partecipe all'azione che si svolgeva sul palcoscenico.
Insomma, è stata una recita splendida, una di quelle occasioni che dimostrano che l'epoca d'oro del Melodramma non si è assolutamente estinta.

giovedì 2 febbraio 2012

Si apre questo blog dedicato all'Opera lirica

Do il benvenuto a tutti gli appassionati di Opera che vorranno seguire questo nuovo blog!
Il mio intento è quello di creare uno spazio in cui saranno proposte recensioni di spettacoli visti dal vivo e di registrazioni, ma anche uno spazio dove poter parlare dei cantanti di ieri e di oggi, e soprattutto del canto; proprio per questo motivo ho scelto di chiamare il blog "Voce piena d'armonia" (citando l'aria La mamma morta, da Andrea Chénier di Umberto Giordano). Spero che si potrà creare uno spazio piacevole.

Vi saluto e vi aspetto numerosi per i prossimi post!